Calunnia Fortuna

Per essere silenzio acre di mala lingua
devi urlare al vento zefiro la tua bile
come uno strazio dell'anima impura
fatta di sogni di sale fradicio che scioglie.
Forse ti sembreranno aculei
questo ogni restare muto, o quasi
Ogni impuro atto immerso nei badili
di sentieri di specie buia che sanno
E' grazia della pura menzogna
come nella carne sommersa
di troppi dire che
e di troppe solide ombre
dicono che di colpa e calunnia
sia fatta l'invidia dei mortali
parlano di male assurdo di peccato
ma è solo un vizio per non morire
navighiamo in fondo a questa idea
e restarci ha solo un sapore di niente
calunnia fortuna domina i suoi vizi
ella è rancore è rabbia che uccide per se
capisci perché ti fanno invincibile
ben venga dunque e ben mi stia vicina
l'amata calunnia, che rende immortali
ma non e facile...
non è facile restare
Autore: Gaetano Marino
Genere: poesia in prosa